Da un’esperienza da dimenticare ad una delle sorprese più belle della sua vita, Sabina Guzzanti, attrice e comica da sempre impegnata nella satira, racconta il suo rapporto con l’Auditorium Parco della Musica che sarà, come noto, il cuore di Cinema – Festa Internazionale di Roma. A soli cinque anni dalla sua inaugurazione, il complesso ideato da Renzo Piano è divenuto un punto di riferimento centrale dell’attività culturale romana ed italiana tanto da essere scelto anche come location da parte di diversi registi: Roberto Benigni, ad esempio, vi ha girato una sequenza del suo ultimo film, La Tigre e la Neve, ma è soprattutto grazie a Sabina Guzzanti e al suo documentario Viva Zapatero, che l’Auditorium è passato ad avere un’anima anche sul grande schermo.
“La prima volta che ci ho lavorato è stato poco dopo l’inaugurazione. Era per uno spettacolo teatrale e – ricorda la Guzzanti – fu un’esperienza drammatica. Dovevamo fare una ripresa video dello spettacolo ma l’amplificazione non era ancora stata messa a punto e l’acustica ci provocò tanti problemi. Da quella volta è cambiato molto il mio legame con l’Auditorium”.
“Nel 2003 esplose il caso RaiOt, un programma satirico per la tv, che prevedeva una serie di puntate monotematiche della durata di un’ora. La prima puntata, trasmessa da Raitre in seconda serata, dedicata al tema della libertà di espressione ebbe un successo straordinario; presto però dovemmo fare i conti con i legali di Mediaset che ci citarono in giudizio per diffamazione e la Rai decise di sospendere il programma. Non potendo andare in onda, decidemmo di allestire uno spettacolo gratuito di protesta proprio all’Auditorium, nella Sala Santa Cecilia, la più grande, quella dedicata ai prestigiosi concerti dell’Accademia. Alla serata parteciparono molti amici come Serena Dandini, Dario Fo, Daniele Luttazzi, ma soprattutto tantissimi spettatori. La Sala Santa Cecilia era piena, così come lo spazio della Cavea, dove era stato sistemato un maxi schermo, e fuori dai cancelli pare ci fossero circa 15.000 persone”.
“Le immagini di quelle magnifica serata fanno parte del documentario Viva Zapatero che ho presentato a Venezia lo scorso anno. Doveva essere la seconda puntata di RaiOt dal vivo, ma fu molto di più. Per me è stata un’esperienza molto emozionante, io ero veramente sconvolta perché dopo la censura della Rai si respirava un’aria molto tesa, la produzione aveva perso parecchi soldi in questa vicenda. È stata una serata speciale, inedita, tutto poteva succedere ma il mio stato d’animo non era affatto sereno e l’unico rimpianto che ho è quello di non aver potuto gioire fino in fondo di una delle sorprese più belle della mia vita. Quando il capo della Polizia mi chiese di parlare alla folla per calmarla mi resi conto della massa di persone che si erano riunite all’Auditorium e rimasi quasi senza parole, come si vede nel film, era impressionante e da dietro le quinte facevamo capolino per osservare sorpresi la scena. A fine spettacolo, mentre andavo via in auto, mi sorpresi del fatto che tutto il lungo e vicino Viale Parioli fosse bloccato e anche altre zone vicino al Parco della Musica fossero in tilt. Solo dopo capii che la causa di tanto traffico ero io. Insomma, credo possa bastare per far capire quanto è forte il mio attaccamento a questo posto”.