Amate sponde di Egidio Eronico uscirà nelle sale martedì 14 marzo 2023, distribuito da Cinecittà. Il film è stato presentato nel programma della diciassettesima edizione della Festa del Cinema di Roma.

AMATE SPONDE

Regia
Egidio Eronico
Nazione
Italia
Anno
2022
Durata
80′


Una ricognizione sul corpo globale dell’Italia, sui suoi lineamenti fondamentali. Il racconto per sole immagini e musica di un territorio nella sua attuale fisionomia, un atlante domestico di meraviglie, a volte incomprese, e di luoghi conosciuti, amati e spesso smarriti. Un’Italia segnata da forti disuguaglianze e tuttavia in continua trasformazione nella difficile corsa verso uno sviluppo sostenibile, sospeso tra il vecchio e il nuovo.

NOTA SUL FILM
Dal Piemonte al Trentino, dal Veneto alla Sardegna e alla Sicilia, un viaggio attraverso l’Italia che cambia ma che contemporaneamente resta legata alle vecchie abitudini, ai vizi e alle virtù. Solo musica e immagini per la ricognizione di Egidio Eronico attraverso le bellezze e le brutture del nostro paese, le ferite ambientali, la fragilità e la voglia di avviarsi verso uno sviluppo più equo. Tutto riassunto in un titolo che riecheggia i versi celebrativi di Vincenzo Monti Per la liberazione dell’Italia, ma magari trae anche uno spunto dal musical grottesco del 1974 di Alberto Arbasino e Mario Missiroli. 

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EGIDIO ERONICO
Nato a Roma, si è laureato in Architettura nel 1983. Negli anni ‘70, produce e dirige film indipendenti. Nel 1986 esordisce nel lungometraggio con il film Viaggio in città in coregia con Sandro Cecca. Dopo Annata di pregio, Fiabe metropolitane e Il guardiano, nel 2002 ha diretto Charlton Heston in My father – Rua Alguem, 5555. Ha realizzato numerosi documentari, tra i quali A proposito di Roma, L’amico magico su Nino Rota (per la radio), Michel Petrucciani Body and Soul Tribute e Nessuno mi troverà, sulla scomparsa di Ettore Majorana.

NOTE DI REGIA
Come in una suite di J. S. Bach, con i suoi tempi o movimenti e fornita di un preludio. Questa la forma che caratterizza Amate sponde, con un impianto narrativo privo di parole e composto da sole immagini e musica. Il racconto possibile di un Paese – l’Italia – nel suo contraddittorio eppure vitalistico presente, in un film dove l’interazione fra immagine e suono mediata dal montaggio si fa racconto fisico ed emotivo. E che sulle tracce di S. Ejzenštejn vuole spingere lo spettatore a vedere la musica e ascoltare le immagini, perché l’importante non è tanto il cercare di capire, quanto il provare a sentire ciò che siamo, dove ci troviamo e quel che non vogliamo perdere.

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