Dopo la proiezione di The Departed riservata ai giornalisti accreditati, quella per il pubblico è in programma oggi alle 19.00 nella Sala Santa Cecilia dell’Auditorium. Il regista, entrato in sala per l’incontro con la stampa insieme con Leonardo DiCaprio e Vera Farmiga, protagonista femminile del film, è stata accolto da un’ovazione. La pellicola, in testa ai box office degli Stati Uniti ed in uscita in Italia il 27 ottobre, racconta del rapporto tra lealtà e tradimento attraverso le storie di un giovane poliziotto, Billy Costigan, interpretato da Leonardo DiCaprio, che si infiltra nella gang mafiosa di Frank Costello, uno strepitoso Jack Nicholson, e un giovane malavitoso, Colin Sullivan (Matt Damon) che si infiltra nella polizia fino a diventare sergente. Nel cast anche un ottimo Mark Wahlberg, Martin Sheen e Alec Baldwin.
Un ritorno al gangster movie, quindi, quello di Scorsese. Ed una prova degna di uno dei più grandi cineasti viventi, che è tornato a realizzare un capolavoro dei suoi attraverso una nuova storia di mafia. Il film è un remake della pellicola cinese Infernal Affairs.
“L’ispirazione originale è sulla mafia cinese – ha spiegato Scorsese – ma lo sceneggiatore, William Monahan, nato e cresciuto a Boston, ha voluto trasportarla nella sua città. Trattandosi del mio terzo remake, ero indeciso se realizzarlo o meno, ma quando sono arrivato a pagina 25 della sceneggiatura non riuscivo più a smettere di leggerla. La trama è forte, con intrecci psicologici importanti e mi piaceva molto il rapporto tra lealtà e tradimento”.
The Departed potrebbe essere l’ultimo film hollywoodiano di Scorsese. “Il prossimo film sarà low budget e ambientato in Giappone, quindi purtroppo non tornerò a girare a Roma, come mi piacerebbe fare, ma non escludo di tornare a Hollywood, la tentazione è forte perché lì si hanno a disposizione molti soldi. È come una tossicodipendenza da cui non riesco ad uscire”.
Scorsese ha poi parlato del rapporto con DiCaprio, al terzo film con lui dopo Gangs of New York e The Aviator. “È una collaborazione che va avanti da sei anni. Lavoriamo molto d’istinto, anche se è un istinto diverso da quello che mi lega a Robert De Niro, perché con Leo ho trent’anni di differenza. Ma stiamo facendo insieme un percorso, un progetto che si sviluppa”.
DiCaprio, che oggi pomeriggio presenterà al Teatro Tor Bella Monaca due suoi cortometraggi dedicati all’ambiente, ha spiegato che non riuscirebbe mai a fare il regista. “Quello dell’attore è un lavoro solitario, ti prepari da solo. Non credo che riuscirei a dirigere, soprattutto dopo aver visto Scorsese farlo. Il regista interpreta il futuro, perché mentre gira una scena sa già come incastrarla ad altre 150 e per me questo è inconcepibile”.
L’attrice Vera Farming, che nel film interpreta Madolyn, una psicoterapeuta, ha confessato che aver lavorato con Scorsese e DiCaprio è stata un’esperienza che l’ha cambiata profondamente, non solo a livello professionale ma anche personale, perché ha cambiato la sua visione della vita, le sue prospettive. “Per preparami in questo ruolo – ha aggiunto – ho letto un libro il cui titolo italiano è “La psicologia spiegata ai deficienti”, soffermandomi sul capitolo dedicato a Freud, poi ho fatto leggere il copione ad una psicoterapeuta che mi ha detto che il mio personaggio nel film sbagliava tutto. Questa cosa mi ha incuriosito ancora di più e aiutato ad approfondire il personaggio”.