Nella quinta microlezione sul cinema del reale, Mario Sesti approfondisce il documentario come testimonianza approfondendo tre film del programma di Extra Doc Festival: Entierro di Maura Morales Bergmann, Boia, maschere e segreti: l’horror italiano degli anni Sessanta di Steve Della Casa e Alberto Sordi, un italiano come noi di Silvio Governi. Extra Doc Festival è il concorso che Cinema al MAXXI dedica ai migliori documentari italiani, realizzato in collaborazione da Fondazione Cinema per Roma e dallo stesso MAXXI.
CINEMA/05: EXTRA DOC FESTIVAL. Mario Sesti racconta il documentario come testimonianza
Entierro di Maura Morales Bergmann
Il rigore inedito della ricerca dell’arte astratta è ciò che attirò l’attenzione di Lucio Fontana verso le opere di Carmengloria Morales, una pittrice arrivata in Italia dal Cile negli anni ’50 e diventata residente nel nostro paese: la sua arte, che evolve dalla monocromia, alla Rotchko, verso vibrazioni della materia e graffi di luce, è il misterioso centro di gravitazione di una indagine non solo artistica ma anche familiare che l’autrice rilancia nel suo sguardo con una raffinata composizione di inquadrature, paesaggi, scorci di spazi e cose che danno al documentario uno spessore visivo non ordinario.
Boia, maschere e segreti: l’horror italiano degli anni Sessanta di Steve Della Casa
Negli anni Sessanta il cinema horror conosce una stagione di grandi successi ovunque. Per la prima volta anche da noi si realizzano piccoli film che hanno però un grande successo in tutto il mondo, scoprendo una sorta di approccio italiano al genere. Con il contributo di alcuni maestri (Dario Argento, Pupi Avati) e di importanti critici francesi, Della Casa, tra i maggiori esperti di questo mondo di film, mette a fuoco ed esplora – grazie ad una superba compilation di scene restaurate del genere – un’idea originale di horror, nel quale l’estetica pop, l’invenzione della messa in scena e le fantasie trasgressive hanno un ruolo cruciale.
Alberto Sordi, un italiano come noi di Silvio Governi
Dai primi passi in Trastevere ai teatrini di varietà, dalla Radio di Via Asiago ai film con Fellini al boom della commedia: nel centenario della nascita, l’attore che meglio ha rispecchiato e scavato nello spirito nazionale raccontato da Ettore Scola, Furio Scarpelli, Gigi Magni, Carlo Verdone, Giovanna Ralli e Giancarlo Governi che lavorò con lui in RAI per anni per “Storia di un italiano”. In anteprima mondiale, il film che ha come guida Sabrina Impacciatore e che arriva fino agli onori del Campidoglio dove l’allora Sindaco Rutelli gli cedette la fascia tricolore di “Sindaco di Roma per un giorno”, quando Sordi compì 80 anni.
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