Dopo le dichiarazioni di Veltroni e Bettini, lo stesso presidente e i direttori della Festa hanno risposto ad alcune domande dei giornalisti. Sull´accessibilità delle proiezioni in sala, così Goffredo Bettini: “Abbiamo lasciato troppo spazio agli accreditati e agli sponsor ma questo è un problema tecnico che in futuro risolveremo sicuramente. Già in parte abbiamo risolto la questione nella seconda fase della Festa quando il pubblico ha avuto molto più spazio”.
“Visto il successo riscosso partirà da oggi una vera e propria gara con Venezia per accaparrarsi i film?”, chiede una giornalista. “Non avremo mai di questi problemi perchè l´offerta del mercato è enorme, c´è spazio per tutti e nessuno è scarto di nessuno”, risponde Sesti. Sul carattere popolare della Festa ha qualcosa da dire Kirill Serebrennikov. Il regista premiato per il miglior film si sente in sintonia con Roma da questo punto di vista: “Ho apprezzato molto questa caratteristica. Sto organizzando a Mosca una cosa molto simile, un festival d´arte per fare conoscere l´arte moderna e contemporanea soprattutto ai giovani provenienti dalle lontane province. È bello che queste cose siano fatte per la gente”.
Il direttore Giorgio Gosetti ha posto poi alcune domande agli ospiti premiati presenti sul palco. Ariane Ascaride, premiata per la migliore interpretazione femminile, parla dei suoi progetti futuri che riguardano proprio l´Italia: “Sto lavorando su alcuni testi di Dario Fo e probabilmente debutteremo a novembre”. Anche Shane Meadows parla dei suoi progetti: “Tra qualche giorno inizierò la lavorazione di un documentario sulla tournèe mondiale di un muscista che si esibisce nei salotti della gente e tra qualche mese partiranno le riprese del mio prossimo film, un racconto sul mostro dello Yorkshire”. Sul proprio rapporto con la classe intellettuale del suo paese è dissacrante e provocatorio il regista russo: “I lavori teatrali che ho diretto sono andati in scena con successo al teatro Cechov di Mosca ed hanno fatto irritare molto la nomenklatura culturale russa, scandalizzata dalla presenza di un linguaggio osceno e blasfemo in un teatro storico di Mosca. Bisognerebbe proprio farli fuori tutti!”.
Emozionato Ninetto Davoli, che ha ricevuto il premio L.A.R.A.: “Dopo più di 40 anni ho avuto un riconoscimento ma per me il vero premio è avere lavorato con Pier Paolo Pasolini”. Il film preferito da tutti i premiati presenti? “Ex-aequo fra Mean Streets e Toro Scatenato” dice Meadows mentre Ariane Ascaride dichiara il proprio amore per Il Gattopardo di Visconti. Prevedibile la preferenza di Davoli per La ricotta di Pasolini, seguito da Giorgio Colangeli, miglior interprete maschile: “anche per me Pasolini, in particolare Le nuvole”. Scherza Serebrennikov: “Ho fatto bene a non citare Pasolini, immaginavo l´avrebbero fatto tutti”.
Ultima battuta affidata alla Ascaride che ha detto di avere sentito per telefono il marito Robert Guediguian, a Palermo per una retrospettiva a lui dedicata: “ti hanno dato un premio? è mio come tutti gli altri” avrebbe detto Guediguian.