“Non è il racconto della realtà turca”, ma la creazione di un mondo malinconico scandito dalla preghiera, dalla pastorizia e dai sogni dei protagonisti, tre ragazzi”. Così spiega i contenuti del film Bes Vakit, primo presentato in concorso alla Festa del cinema di Roma, il regista turco Reha Erdem il quale ha aggiunto che i tre giovani sono stati scelti dopo un lunghissimo casting, “per la loro semplicità e la volontà di lavorare con attori non professionisti”.
Nel film, due di loro hanno un unico desiderio: che il padre muoia. La pellicola è un susseguirsi di calde immagini della Turchia, che raccontano, più delle parole, la storia. Particolare la filastrocca ripetuta più volte, seguita dall’ immagine dei bambini addormentati. “Una nenia che svela come svegliarsi significhi crescere”, spiega ancora il regista.
Una poesia i cui versi sono le immagini della Turchia e della sua cultura rurale. Il Paese è protagonista, in questi, giorni di un particolare rilancio culturake grazie anche alla consegna del Nobel per la letteratura 2006 a Orhan Pamuk, uno dei più importanti scrittori dissidenti turchi.