Palazzo Merulana, nato dalla sinergia tra Fondazione Elena e Claudio Cerasi e CoopCulture, è orgoglioso di ospitare da venerdì 18 settembre a domenica 1 novembre 2020 la mostra “Vittorio Storaro: Scrivere con la Luce”, realizzata e promossa da Storaro Art, con il patrocinio della Festa del Cinema di Roma. In mostra una selezione di più di settanta immagini realizzate con la tecnica della doppia impressione, tratte dai lavori più celebri del Maestro e poste a confronto con riproduzioni di opere d’arte che sono state sua fonte d’ispirazione. Settanta “cavalletti luminosi”, tra cinquanta cine-fotografie originali e venti copie su tela dei dipinti che hanno ispirato la sua attività di indagine e di studio creativo nel rapporto tra la Cinematografia (la celebrata decima Musa) e le altre arti.
Già tre volte Premio Oscar per Apocalypse Now di Francis Ford Coppola, Reds di Warren Beatty e L’ultimo Imperatore di Bernardo Bertolucci, vincitore del Nastro d’Oro nella 74esima edizione dei Nastri d’Argento lo scorso luglio e di numerosi altri riconoscimenti conferitegli da tutte le più prestigiose Accademie Cinematografiche a livello internazionale, oltre a 5 lauree honoris causa, con questa mostra Vittorio Storaro si presenta in una veste insolita, ovvero “essenzialmente” come fotografo, come narratore per immagini fisse… “Vittorio Storaro: Scrivere con la luce” è, infatti, una mostra foto-cinematografica ideata e voluta con l’intento di raccontare, attraverso la fotografia, una storia in movimento. Una storia che si intreccia e trova punti di contatto con le opere della Collezione Cerasi di Palazzo Merulana.
Con CoopCulture, la mostra arriva per la prima volta a Roma, città natale di Storaro ed anche per questo a lui particolarmente cara, dopo aver toccato tappe nazionali ed internazionali. E non è infatti un caso che il Maestro qui abbia scelto proprio Palazzo Merulana per incontrare il pubblico in una diversa prospettiva, accostando in alcuni casi le sue opere a quelle della Collezione della Famiglia Cerasi, donate più di due anni fa alla fruizione pubblica con l’apertura del Palazzo per volontà del suo illuminato fondatore Claudio Cerasi, recentemente scomparso, e di sua moglie Elena. Nel tempo la Collezione Cerasi a Palazzo Merulana ha avuto l’occasione di confrontarsi non solo con l’arte figurativa, di cui è espressione, ma anche con altri e diversi linguaggi, differenti rappresentazioni di svariate epoche e di molteplici artisti, portando di volta in volta alla scoperta di un volto nuovo, insolito, inedito della Storia dell’arte del Novecento Italiano. Ed è quello che accade con l’esposizione “Vittorio Storaro. Scrivere con la luce”, che diventa una straordinaria opportunità di dialogo tra diverse epoche: quelle da cui risalgono le tele della Collezione, quelle delle pellicole alle quali il Maestro ha contribuito, e infine quelle delle diverse opere d’arte alle quali si è ispirato, per produrre tra le più iconiche e rappresentative scene della filmografia contemporanea.
Dai film che hanno fatto la storia del cinema alle immagini che raccontano il secolo scorso: due grandi fonti di memoria collettiva entrano in relazione per “scrivere con la luce” la storia del Novecento. “Foto-grafare” (dal greco phos – luce e graphé – grafia) è “Scrivere con la Luce”. È questo il cardine della poetica sottesa al lavoro di ricerca filosofica che il Maestro Storaro porta avanti sin dall’inizio della sua carriera: “Il progetto di una vita. Un‘enciclopedia di un visionario, un ricercatore, uno studioso […] intorno al mistero della visione.” – è così che lo stesso Storaro descrive il progetto culturale della mostra. “Quando sono arrivato ad un momento di crescita, ho visto come era possibile esprimermi in fotografia con un senso cinematografico, ovvero unendo più di un’immagine – spiega- in quanto la fotografia è espressione in una singola immagine, come la pittura; la cinematografia è invece un’espressione in immagini multiple. Questa, quindi, non è solo una mostra fotografica ma in realtà un’esposizione di varie forme di arte: la scrittura, perché tutto parte da una storia; la fotografia pura; la cinematografia”. Tecnica e narrativa sono le componenti essenziali delle sue opere, che trasmigrano dalla mobilità cinematografica alla fissità dell’istantanea, esplicando, in entrambi i casi, la capacità e la padronanza dei mezzi espressivi di un autore della fotografia cinematografica che ha basato la sua carriera su una costante attenzione alla composizione dell’immagine e al valore espressivo della Luce, dei Colori e degli Elementi.
E proprio Luce, Colori ed Elementi sono i titoli delle tre macro sezioni della mostra, che si estende dal secondo al quarto piano di Palazzo Merulana, seguendo un percorso espositivo pensato cronologicamente per mettere in relazione le cinefotografie originali del Maestro e le opere d’arte che lo hanno ispirato nella sua ricerca figurativa, dalla ricerca filosofica a quella pittorica, entrambe fonte di riflessione e ispirazione nell’ideazione luministica dei film da lui realizzati. L’iter creativo dell’artista viene così ripercorso attraverso i grandi capolavori di Caravaggio, Bacon, Rousseau, Carpaccio, Magritte, Dejneka e Botticelli, evidenziando quell’equilibrio tra Luce, Colori ed Elementi ricercato e ricreato dal Maestro Storaro fin dagli esordi della sua carriera. In particolare la Luce nei capolavori del ‘600, ed in modo esemplare nella Vocazione di San Matteo di Caravaggio, costituisce elemento del divenire culturale trasferito nella contemporaneità; una folgorazione così potente, da permeare ed indirizzare l’intera carriera creativa del Maestro Storaro. La tecnica della doppia-impressione, con più di una immagine sovrapposta l’una all’altra, rispecchia il tentativo di narrare attraverso la “fissa” FOTO-GRAFIA una storia in “movimento”, cinematografica, convertendo così un concetto narrativo in un concetto visivo.
La mostra fotografica “Vittorio Storaro: Scrivere con la Luce” completa il progetto “Scrivere con la Luce”, iniziato con la pubblicazione di tre libri editi da ELECTA, da AUREA srl e dall’ACCADEMIA DELL’IMMAGINE.
La mostra è organizzata da Storaro Art, in collaborazione con CoopCulture, Fondazione Cerasi, curata per la parte organizzativa da Roma&Roma srl.
“Vittorio Storaro. Scrivere con la luce” è realizzata grazie al contributo di De Sisti Lighting, Panalight, Oberon e Beliving
Via Merulana, 121 Roma
www.palazzomerulana.it

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